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Paura...

Ti tengo lontano perché mi sembra Tu voglia sconvolgere la mia vita. Dico mi sembra: leggo di Te, mi parlano di Te, talvolta io parlo di Te. Ti conosco per sentito dire e esigente è l'aggettivo che Ti descrive. Perdonami ho paura di Te. Lavoro, famiglia, impegni e desideri, tutto calcolato e programmato. Mi illudo lo so. Do per certo ciò che certo non è. Mi spaventa ciò che Tu mi potresti chiedere e allora non mi pongo al Tuo cospetto con sincerità, fingo come un bambino. Che sciocco che sono.
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pregate così

Dicono che su alcune questioni Gesù non si sia espresso chiaramente, sarà stata forse colpa del fatto che nessuno era lì con un registratore a catturare ogni esatta espressione, chiaro appare però il suo insegnamento circa la preghiera. "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà..." Il vangelo odierno di questo tempo quaresimale -Matteo capitolo 6-, non lascia dubbi: pregare non è pronunciare tante parole. Ci troviamo di fronte ad un invito alla sobrietà, addirittura ci viene detto cosa dobbiamo dire, giusto per non farci spendere parole inutilmente. Gesù non poteva essere più chiaro. Pregando dunque chiedete di fare la volontà

il profeta

A Nazaret in Galilea corre il nostro pensiero quando pensiamo all'infanzia di Gesù, ci ricordiamo meno che in quel luogo Gesù rivela la propria identità e di conseguenza la missione a lui affidata. La liturgia ce lo ricorda (condensando anni in una manciata di settimane), appena dopo la nascita, dopo la misteriosa scomparsa a Gerusalemme, il battesimo sul Giordano, Gesù torno in Galilea da profeta. Non più e non solo il figlio di Giuseppe, ma colui nel quale lo Spirito del Signore agisce, mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio, ai prigionieri la liberazione, ai ciechi la vista, la libertà per gli oppressi. Gesù fa suo il passo del profeta Isaia e dice: io, figlio di Giuseppe, rispondo a pieno titolo a quanto annunciato da Isaia. Cosa accadde dopo questa rivelazione? Tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno, si levarono e lo cacciarono fuori dalla città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù nel precipizio. Accad

Gesù dodicenne

27/12/2009 Santa Famiglia, pensieri attorno a Gesù dodicenne. Era la festa di pasqua, la dodicesima per il figlio di Giuseppe e Maria. Come consuetudine la famiglia e i parenti erano saliti a Gerusalemme per i riti. Trascorsi i giorni avevano preso la via del ritorno, la carovana si era rimessa in moto e nella confusione non si accorsero dell'assenza di Gesù. Non è il caso di lanciarsi in giudizi morali sull'avvenimento e su quanto tempo ci misero a realizzare il fatto. Ci interessa registrare il segnale che Dio non si è dimenticato di questa coppia di nazaret e oggi, a distanza di dodici anni circa dall'annuncio e dalla nascita, torna a farsi vivo. Infatti come non leggere qualcosa di divino nei fatti che occorrono: un bimbo di dodici anni smarrito e solo nella città santa per tre lunghi giorni, ritrovato nel tempio fra i maestri e i dotti, asserisce di doversi occupare delle cose del padre. Penso a Maria, forse in cuor suo aveva provato un pò di perplessità in questi dodi

Noi e la politica

Giuseppe Dossetti, uno dei padri costituenti italiani, ha saputo descrivere con una espressione provocatoria il male del nostro tempo: “la notte del noi”, l’incapacità cioè dei tempi di oggi di coniugare i verbi della nostra vita nella prima persona plurale, il “noi”. (...) Ma se fosse proprio la politica, l’arte dell’unità per antonomasia, la casa da dove rimettere in moto l’agire plurale? (Lucia Fronza Crepaz - Presidente Centro Internazionale Movimento politico per l’unità) Non sono un politico né una persona specificamente formata sul tema. Guardo i movimenti, i partiti, le istituzioni, le liste, i cittadini, dalla "finestra di casa mia" e medito, lo faccio da qualche anno, me ne prendo altri "X" per condividere i pensieri fatti. Inizio ora, a pochi giorni dal voto per le amministrative del mio Comune. C'è un bel fermento, incontri, comizi, assemblee e futuri sindaci che parlano di vicinanza al territorio, di mettersi a disposizione del bene comune, di asco
Hai scritto il 27 aprile 2009 alle 21.33 su facebook nella pagina dedicata alle proposte per il convegno giovanile diocesano: Nella pagine di questo spazio internet sono aperte (sino ad ora) 3 discussioni: una che chiede di suggerire idee al Vescovo Luciano, una che invita a riflettere sulla pastorale giovanile oltre l'oratorio e l'ultima che si interroga su cosa FARE in oratorio. Sono tutti argomenti strettamente correlati e mi sembra che gli ultimi due possano fornire "risposte" al primo quesito. Ovvero se la meta è pensare la pastorale dentro e oltre l'oratorio, in funzione della meta si definiranno le idee che portano ad incontrare come Chiesa TUTTI i giovani. Quindi concentrerò la mia attenzione sulla pastorale, presentando il mio modesto punto di vista, di educatore e di non + giovane (sono arrivato a 31 e mi sento un po' adulto!). Opinioni che mi sono creato con l'esperienza e con il "sentore". A tal riguardo mi piacerebbe invitare chi ges

Un buon bosco dove fare legna

Piccolo spot: Vendo alcuni miei scatti attraverso l'agenzia fotografica UZOOM, una delle poche Italiane sulla rete... Se siete in cerca di immagini questo è un buon bosco dove fare legna. Di seguito i link al sito: www.uzoom.it e alla mia pagina: http://www.uzoom.it/view_photog.php?photogid=176 Ciao Ale.