Passa ai contenuti principali

suoni belli-cosi'

Suoni belli-cosi' e' il titolo di una piccola performance multimediale.
L'abbiamo messa in scena per ben tre volte a Gavardo, Collio Valtrompia, Manerbio... e lo diciamo orgogliosi!
(scrivo al plurale perche' il tutto porta la firma di altre due persone oltre al sottoscritto)

Si tratta di uno "spettacolo" di suoni e immagini: Ungaretti recita Veglia su una base elettronica, Gira l'elica (canto popolare) e' la colonna sonora di un video che miscela le immagini di GOOD MORNING VIETNAM/TOMB RAIDER/JARHEAD, l'intero manifesto futurista viene videoproiettato con parole che appaiono e scompaiono... che altro dire?

Noi non siamo una compagnia teatrale ne persone che hanno studiato dizione, regia o scenografia...
Semplicemente il nostro essere su un palco o al centro della scena è dettato dall'urgenza di comunicare alcune idee a cui vogliamo esser fedeli. Oggi vogliamo fare un salto nel passato e rileggere, in tutta la loro drammaticità, alcune affermazione del movimento futurista, movimento che teorizzò la violenza, supportò il fascismo, osannò la guerra.
Ci spaventa come oggi si possa ancora dare voce a certe idee e si ricorra alla violenza verbale e fisica, solitaria o di massa, noncuranti delle conseguenze che ogni gesto umano porta con sé.

Risuonano dentro di noi le parole di Giovanni Paolo II, che richiamandosi a Paolo VI, dichiaro' il 16 marzo 2003 "mai + la guerra", indirizzando le sue parole in particolar modo vero la generazione che per grazia è vissuta senza conoscere quella drammatica esperienza. Noi siamo i figli di quella generazione... anche noi vogliamo sentirci "tanto attaccati alla vita" non perche' costretti in un angolo da eventi drammatici (come fu l'esperienza di Ungaretti in trincea) ma perche' capaci di memoria e di discernimento.


titolo: Suoni belli-così
a cura di: Arcobaleno Elettrico (Alessandro Chiarini, Sarah Albertini, Luisa Colosio)

"Io appartengo a quella generazione che ha vissuto la seconda guerra mondiale ed è sopravvissuta. Ho il dovere di dire a tutti i giovani, a quelli più giovani di me, che non hanno avuto quest'esperienza: Mai più la guerra (...)" - Giovanni Paolo II
Per grazia siamo la generazione che non ha conosciuto la guerra, ma anche per questo siamo la generazione senza memoria e coscienza di cosa sia la violenza. Stimolati da suoni e immagini ci addentriamo in quel pezzo di storia cruenta, per cercare di riemergere ancor più consapevoli dell'universale fragilità umana.

Aledigitale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Paura...

Ti tengo lontano perché mi sembra Tu voglia sconvolgere la mia vita. Dico mi sembra: leggo di Te, mi parlano di Te, talvolta io parlo di Te. Ti conosco per sentito dire e esigente è l'aggettivo che Ti descrive. Perdonami ho paura di Te. Lavoro, famiglia, impegni e desideri, tutto calcolato e programmato. Mi illudo lo so. Do per certo ciò che certo non è. Mi spaventa ciò che Tu mi potresti chiedere e allora non mi pongo al Tuo cospetto con sincerità, fingo come un bambino. Che sciocco che sono.

Un buon bosco dove fare legna

Piccolo spot: Vendo alcuni miei scatti attraverso l'agenzia fotografica UZOOM, una delle poche Italiane sulla rete... Se siete in cerca di immagini questo è un buon bosco dove fare legna. Di seguito i link al sito: www.uzoom.it e alla mia pagina: http://www.uzoom.it/view_photog.php?photogid=176 Ciao Ale.

Gesù dodicenne

27/12/2009 Santa Famiglia, pensieri attorno a Gesù dodicenne. Era la festa di pasqua, la dodicesima per il figlio di Giuseppe e Maria. Come consuetudine la famiglia e i parenti erano saliti a Gerusalemme per i riti. Trascorsi i giorni avevano preso la via del ritorno, la carovana si era rimessa in moto e nella confusione non si accorsero dell'assenza di Gesù. Non è il caso di lanciarsi in giudizi morali sull'avvenimento e su quanto tempo ci misero a realizzare il fatto. Ci interessa registrare il segnale che Dio non si è dimenticato di questa coppia di nazaret e oggi, a distanza di dodici anni circa dall'annuncio e dalla nascita, torna a farsi vivo. Infatti come non leggere qualcosa di divino nei fatti che occorrono: un bimbo di dodici anni smarrito e solo nella città santa per tre lunghi giorni, ritrovato nel tempio fra i maestri e i dotti, asserisce di doversi occupare delle cose del padre. Penso a Maria, forse in cuor suo aveva provato un pò di perplessità in questi dodi